lunedì 8 settembre 2008

ALEMANNO FESTEGGIA (pure!) LA MORTE DELLA PATRIA!


Ad un anno dal Vaffa-Day di Beppe Grillo, vogliamo dedicare al sindaco un bel Vaffanculo all'8 settebre 1943. Nella storia d'Italia forse nessun sindaco ha mai pensato di festeggiare una data così nefasta non per la destra italiana, ma per l'Italia intera. Il nostro consiglio al sindaco Almanno è quello di una buona lettura del libro di un personaggio non di destra, Ernesto Galli della Loggia, "La morte della patria". Ne riportiamo alcuni passi significativi: "la resistenza non è riuscita a fondare una identità nazionale dell'Italia democratica. La crisi dell'idea di patria, già compromessa dall'esperienza fascista, è forse la più pesante eredità che la guerra perduta ha trasmesso alla Repubblica"; "il sentimento di una morte della patria fu ciò che provò chiunque, in quel biennio terribile e immediatamente dopo, nel proprio mondo etico politico custodisse l'idea di nazione"; "l'espressione morte della patria mi sembra la più adatta per definire in una parola la qualità che ha avuto in Italia la crisi dell'ida di nazione in conseguenza della guerra mondiale"; "mai prima d'ora il nome dell'Italia è caduto tanto in basso nella mia stima...è bene che voi italiani guardiate in faccia la realtà"; "nell'Italia liberata si avverte un vero e proprio sbandamento morale, un'immoralità dilagante"; "...l'assoluta subalternità allo straniero di entrambe le parti in lotta: straniero che fu il solo e vero vincitore...una guerra civile vinta dallo straniero e con i supposti vincitori pronti a combattersi tra loro...guerra civile che non si è conclusa nel 1945 ma è continuata fino a tempi recenti..."; "pensare alla resistenza come al momento fondativo di una identità nazionale italiana significa pensare qualcosa di impossibile".

MEDITATE GENTE MEDITATE...e medita anche TU Retromanno!

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